Italia di malaffare

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!

giovedì 15 maggio 2014

Chi sei?

Chi sei?
Tu, delfino del bosco,
all'apparire losco,
selvaggio che tra le fronde
saltelli sull'accento
dell'onde.
Non ti ha mai rapito gabbia
mai domato da nessuna,
fin quando vedesti lei,
donna sole o donna luna?
Chi sei, delfino del bosco?

giovedì 8 maggio 2014

Tempo maledetto

Tempo maledetto, 
mi sfuggi dalle dita serrate, 
contratte.
Tra i tuoi occhi sanguigni 
ti pugnalerei a morte,
ma mi servi, non posso!
Sei acqua avvelenata per l'assetato,
ed io avido inseguo la cloaca 
che nascondi in petto.
Tu che hai inciso 
a fuoco nello sguardo il mio nome.
E' arrivato il momento degli interessi,
usuraio disgraziato?
Rimarrai solo una prostituta,
rimarrai solo un disgustoso carnefice.

Dietro la schiena celi l'arma
che mi trafiggerà, lo so.
Ma questo pugnale ora è troppo eccitante
per non donarmi.





lunedì 5 maggio 2014

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Sono rimasto solo

Ed aspetto.
Un fischio in lontananza mi rianima
gli occhi.
Un treno sopraggiunge. E' di un altro binario.
Mancherà poco, deve pur arrivare.
Un passante mi indica, sogghigna e mi volta le spalle.
Non è il primo a farlo, speriamo sia l'ultimo.
Ecco l'eco di un altro fischio.
Sono rimasto solo ad aspettare.



sabato 3 maggio 2014

Tempesta

Tempesta, furente tempesta infuria sulle onde del mio ricordo, della mia passione inesausta. Infuria senza sosta, invincibile alla stanchezza, invulnerabile al tempo. Confonde, mescola, fonde e divide. Sono in balia della confusione, della nebbia infausta della insoddisfazione. La sentite questa angoscia? La vedete? Eccola lì, chiara, aderente a questo petto. Mi sento soffocare, aridamente morire, annaspare tra gli ultimi e flebili sbuffi d'aria che ancora riesco a raggiungere. Avidamente li afferro. Scarlatto il cielo, ecco come lo vedo. Intravedo però all'orizzonte qualcosa, sarà un miraggio, l'ennesima beffa ad arte congegnata dal mio passato, o forse un vascello è quello che vedo domarti, maledetta vita?Rischiare di tuffarmi mi tenta, lo ammetto, ma alla vista dell'abisso mi si raggela il sangue. Cosa fare? Soccombere di speranza o lasciarsi morire di sete?
In questo mare abbandonerei la mia inadeguatezza ma non riesco a fare altro che abbandonare me stesso.




giovedì 1 maggio 2014

Temporale

Inizia tutto con un sospiro,
che diventa sbuffo,
più forte e più forte ancora.
Poi una goccia, solitaria,
un pò timida,
s'infrange silenziosa
a dettare, primissima nota,
l'arrivo dell'inatteso evento.
Se ne accorge nessuno d'impatto,
ma ad un tratto,
il violoncello parte a suonare,
in lontananza, greve e pesante,
dando la mano ad un gran grigiore cupo,
melanconico,
e tutti a voltare la testa.
E' solo il primo atto,
che diventa secondo quando inizia
il melodioso stridio dei violini,
saettanti, frenetici ma puntuali,
immancabili.
E con loro sopraggiunge l'oro,
preziosissimo oro,
che inonda il cielo
e per un attimo, velocissimo,
allontana il grigio mantello dei bassi.
E' il momento dei flauti,
che con frequenza crescente
picchiano sulle pozzanghere sparse.
Sono fitti, ingabbiano lo sguardo
ed il colore,
e le nubi da grigie si vestono in lutto.
(Prima parte)



Moulin de la galette

Questa luce, questo movimento impacciato qui davanti, mi sembra tutto perfetto. Non posso trattenermi, la mia mano segue il ritmo di questo ritornello curioso, cadenzato, un pò frenetico. Ma non disegnerò queste immagini su tela. Su questa tela immacolata io traccerò ciò che i miei occhi chiusi non vedono. Inizierò da lontano, perchè sarà una scena ben più ampia di quella che su questo quadro imprimerò. Sarà infinita, inviterò l'attento osservatore ad entrare, gli tenderò la mano per portarlo con me, dove la velocità è allegria ed il colore passione furente. Azzurro, tanto azzurro e bianco, come se questi miei amici stessero danzando in cielo, sull'accento delle nuvole sparse. Poi pennellate interrotte, punti e scatti sicuri, questi gesti daranno forma a questa sostanza. Perchè la forma, amici miei, è importante quanto l'essenza preziosa che custodisce, gelosamente. E questo mio dipinto sarà un elogio al movimento, poco importerà se parlerò di una quotidiana giornata di primavera, saranno i miei colori a renderla straordinaria. Sarò il direttore d'orchestra di questa confusa ma adorabile sinfonia di gente